Così come Ischia, anche le origini di Procida risalgono all'epoca greca. Nell'isolotto di Vivara, infatti, vi sono stati dei ritrovamenti archeologici risalenti al XV e XIV sec. a.C. che testimoniano la presenze micenee. Per molti anni, l'isola è stata considerata quale "appendice insulare" delle terre dei campi flegrei e dei principali insediamenti romani di Baia, Pozzuoli e Cuma. Durante il Medioevo, invece, Procida inzia ad affermarsi ed a essere riconosciuta per la sua individualità: esempi ne sono la presenza feudale, la fortificazione del borgo posto sulla estremità nord-orientale (la Terra Murata) e la costruzione del massiccio castello che sarà successivamente utilizzato quale carcere di sicurezza. Nell'ultimo secolo, la popolazione di Procida non ha registrato cambiamenti rilevanti e si attesta su ca. 11.000 abitanti. Ciò è infatti dipeso da una serie di cause tra cui la vicinanza alla terraferma (meno di 3 miglia da Capo Miseno), la scarsità di spazio e il minor impatto dell'industria turistica... La principale risorsa economica di Procida è stata tradizionalmente la attività marinara che consentiva agli abitanti maschi di allontanarsi dall'isola solo temporaneamente senza perdere il contatto con le proprie origini. Negli ultimi anni, però, l'isola si rivolge sempre di più al turismo ed alle attività ad esso legate, in quanto le generazioni attuali sono sempre più restie al lavoro marittimo. Si sta infatti sviluppando la presenza alberghiera ed anche qui, come ad Ischia, è presente il fenomeno delle seconde abitazioni, ovvero delle case in affitto o in vendita per i mesi di vacanza a Procida.
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